Bambini: Bisogna Far Credere Loro A Babbo Natale?

In questo mese di dicembre, i bambini piccoli si pongono molte domande su Babbo Natale. Come fa a distribuire tutti i suoi regali in una sola notte? Riuscirà a passare se la casa non ha un camino? Forse non sapete cosa rispondere e vi chiedete se è giusto mantenere il mito... Sulla questione "Dobbiamo far credere ai bambini in Babbo Natale?" le opinioni sono diverse. Vi proponiamo di fare il punto sulle diverse risposte possibili.

È grave mentire loro?

Per alcuni genitori, far credere ai bambini che Babbo Natale esista equivale a mentire loro.

Alcuni adulti ricordano infatti ancora la loro delusione quando hanno scoperto la verità o vogliono eliminare ogni forma di Menzogna dall'educazione dei loro figli.

Tuttavia, secondo la maggior parte degli specialisti, personaggi mitici come Babbo Natale, il topolino dei denti che passa quando si perde un dente o le campane di Pasqua che portano cioccolatini non sono veramente delle menzogne, ma piuttosto delle fiabe.

Bisogna sapere che, prima dei 4 o 5 anni, i bambini confondono il reale e l'immaginario. A quell'età, mantenere una certa ambiguità non pone problemi e aiuta addirittura il bambino a sviluppare la sua immaginazione, come fa ascoltando fiabe e inventando egli stesso delle storie.

Come parlarne con loro?

Per far credere a Babbo Natale mantenendo al contempo la preparazione dei bambini a scoprire un giorno la verità, il miglior approccio è di parlarne come di un eroe di fiaba. Si può così utilizzare il condizionale per raccontare la sua storia, ad esempio: "Ci sarebbe in Lapponia un signore barbuto, vestito di rosso, che fabbrica giocattoli con i suoi elfi...".

E se poi incontrate Babbi Natale per strada o nei negozi, potete spiegare ai bambini scettici che quelli che si vedono per le strade sono falsi o semplici rappresentanti del vero Babbo Natale.

Per preservare il mito nella sua intera magia, i pedopsichiatri consigliano anche di evitare di utilizzare questo personaggio per farsi obbedire. L'uomo dalla barba bianca non è l'Uomo Nero. Il suo ruolo non è di giudicare e punire, ma piuttosto di incarnare la generosità caratteristica dello spirito natalizio. Insomma, meglio astenersi dal dire al proprio bambino "Se non sei buono, Babbo Natale non passerà"!

Fino a che età possono crederci?

In genere, è tra i 6 e i 10 anni che i bambini iniziano a dubitare dell'esistenza di Babbo Natale. Infatti, è a quest'età che escono pian piano dal loro mondo immaginario per entrare più nel mondo reale.

Quando iniziano a interrogarsi e a mettere in dubbio l'esistenza di questo personaggio, è meglio dire loro la verità... con dolcezza.

D'altra parte, finché il vostro bambino ci crede, potete mantenere la magia del Natale seguendo le tracce di Babbo Natale in diretta sul sito e sull'applicazione mobile noradsanta.org oppure giocando con Google Santa Tracker per ingannare l'attesa fino al 25 dicembre.

Come dire loro la verità?

Ma allora, come dire ai bambini che Babbo Natale non esiste, dopo vari anni di piccoli segreti?

Quando un bambino inizia a dubitare, tutti gli specialisti concordano nel dire che bisogna accompagnarlo nel suo cammino verso la verità. Potete spiegargli, ad esempio, che l'uomo in abito rosso non è una persona reale, ma un personaggio come gli eroi delle fiabe, dei cartoni animati o persino i supereroi...

Potete anche sottolineare che egli incarna la generosità e l'amore che i genitori provano per i loro figli e che questi sentimenti sono, invece, molto reali. Vedrete che la maggior parte dei bambini accetta bene questa rivelazione e, una volta conosciuta la verità, sono anche pronti a mantenere il mito per i più piccoli.

Un bambino a cui viene confidato il segreto si sentirà diventare grande. Potrà quindi accettare la responsabilità di preservare il segreto e la magia di Babbo Natale per i suoi fratellini, sorelline o cugini... Del resto, secondo alcuni pedopsichiatri, Babbo Natale fa parte di quei riti che aiutano i bambini a crescere. Smettere di crederci significa uscire dalla piccola infanzia e fare esperienza della realtà.