Non avevo mai sentito parlare di low tech prima di guardare gli episodi di Il Nomade dei Mari su Arte. Questo programma televisivo mi ha permesso di scoprire innovazioni utili, accessibili a tutti e soprattutto sostenibili. Vi propongo di scoprire cosa sono le low-tech o basse tecnologie attraverso le avventure di Corentin de Chatelperron in tutto il mondo.
Cos'è la low tech?
Se avete alcune nozioni di inglese, avrete senza dubbio già capito che **la low-tech è l'opposto della high-tech**, quelle tecnologie che spingono sempre più avanti la ricerca della novità e delle prestazioni.
Al contrario, le basse tecnologie si definiscono prima di tutto come tecnologie pulite, a basso consumo energetico e di risorse naturali. Secondo la definizione ufficiale del Low-tech Lab, una low tech è una tecnologia che soddisfa **3 criteri**:
• essere utile;
• essere accessibile al maggior numero di persone;
• essere durevole.
**Le basse tecnologie rispondono a bisogni essenziali** nel campo dell'energia, dell'alimentazione, dell'acqua, dell'abitazione, dei trasporti o ancora dell'igiene e della salute.
Possono essere fabbricate o riparate localmente a basso costo, il che ne permette l'adozione da parte del maggior numero di persone.
Infine, questi oggetti, queste tecniche e queste competenze hanno **un basso impatto ecologico** in tutte le fasi del loro ciclo di vita. Le low tech sono allo stesso tempo funzionali, eco-progettate, riparabili e riciclabili.
Perché guardare Nomade des Mers su Arte?
Se volete farvi un'idea più precisa dell'interesse delle basse tecnologie per rispondere ai nostri bisogni essenziali, vi basta guardare la serie documentaria Nomade des Mers su Arte.
In questo programma, si seguono le avventure di Corentin de Chatelperron, il giovane ingegnere che ha fondato il Low-tech Lab. Nel 2016, è partito da Concarneau per un giro del mondo a bordo di un catamarano trasformato in laboratorio sperimentale.
Aveva allora un obiettivo ben preciso: partire alla ricerca delle tecniche ancestrali low tech più promettenti del pianeta! Ispirandosi alle scoperte che ha fatto durante il suo viaggio, Corentin ha trasformato poco a poco la sua nave in un ecosistema autonomo in acqua, energia e alimentazione, permettendogli di vivere in autarchia.
Durante il suo periplo, l'ingegnere navigatore ha fatto scalo in 17 paesi. Ne ha riportato due stagioni della serie documentaria e 25 episodi. In ogni episodio della durata di 26 minuti, gli spettatori possono scoprire invenzioni sempre più ingegnose.
Quali sono gli esempi di low tech?
Durante il suo giro del mondo delle tecnologie a basso impatto, Corentin de Chatelperron ha scoperto e riportato sul suo catamarano Nomade des Mers ogni sorta di soluzioni tecniche innovative a bassa impronta ecologica. Ad ogni tappa, si tratta di invenzioni sia ecologiche, semplici che poco costose da implementare.
La maggior parte delle tecnologie presentate in questo programma sono fondate su prodotti naturali o su prodotti industriali riciclati, come la ruota di bicicletta arrugginita che permette a Corentin di far funzionare un frullatore! Potete trovare tutte queste tecnologie sul sito ufficiale del Low-tech Lab (vedi il link qui sotto).
Il giovane, che è vegetariano, coltiva le proprie piante commestibili in idroponica, un metodo di coltivazione fuori suolo che richiede poco spazio e acqua. Si nutre anche di spirulina e insetti commestibili allevati a bordo. Su questo punto, non tutti sono ancora pronti a seguire il suo esempio...
Che si sia già convinti o meno della necessità di adottare uno sviluppo sostenibile, le avventure marittime del Nomade des Mers su Arte ci portano a riflettere sui nostri veri bisogni. Un primo passo indispensabile per adottare uno stile di vita più frugale e rispettoso del pianeta.
Se volete saperne di più, vi raccomandiamo anche il libro di Corentin de Chatelperron, Nomade des mers - Il Giro del mondo delle innovazioni (Arte edizioni, 29,90 €).