L'uso della pacciamatura è sempre più diffuso nei giardini per limitare il consumo d'acqua e la fatica del diserbo. Stendere una pacciamatura organica nel proprio orto permette infatti di nutrire il suolo, limitare le erbacce, ridurre le irrigazioni e proteggere le radici delle piante dalle variazioni di temperatura. Se siete convinti dell'utilità di questa tecnica ma non sapete quale materiale scegliere, siete nel posto giusto! Vi spiegheremo quale pacciamatura utilizzare per quale pianta.
Quali materiali per la vostra pacciamatura?
Esistono molteplici possibilità per i giardinieri che vogliono pacciamare il terreno di un orto. Le soluzioni più economiche consistono nel recuperare alcuni rifiuti verdi del giardino, come le foglie secche o i tagli dell'erba.
Ma attenzione: non tutte le materie organiche sono uguali e non si utilizzano allo stesso modo! Le foglie secche non permettono di ottenere una pacciamatura duratura perché si decompongono abbastanza velocemente.
I tagli dell'erba devono essere essiccati al sole prima di poter essere sparsi sul terreno. Se non li fate essiccare abbastanza a lungo o se li disponete in uno strato troppo spesso, questo pacciame organico rischia di fermentare. Questo problema non si pone con la paglia che è più densa e più secca.
Tra i materiali che potete recuperare nel vostro giardino e fare essiccare, possiamo anche citare gli steli delle graminacee come il miscanthus e le foglie delle felci. Una volta essiccate, queste due materie offrono una pacciamatura efficace e duratura.
Se possedete un trituratore, potete anche fare della pacciamatura casalinga con il triturato di rifiuti legnosi. In mancanza di un trituratore, troverete in commercio un pacciame chiamato BRF (Bois Raméal Fragmenté). Comprare sacchi di pacciamatura è un'altra soluzione, necessariamente più costosa... Oltre al BRF, troverete nei negozi di giardinaggio pagliette di lino o di canapa oppure gusci di grano saraceno.
Quale pacciamatura per quale pianta?
Se vi state chiedendo qual è il miglior pacciame per il vostro orto, sappiate che la risposta dipende dalla frutta e verdura che avete previsto di coltivare…
I diversi materiali citati nel paragrafo precedente sono più o meno adatti a una determinata coltura orticola. Alcune materie organiche come i tagli d'erba devono essere distribuite in uno strato sottile, mentre altre possono essere sparse in uno strato più spesso.
Vi propongo qui di seguito un riepilogo delle diverse materie organiche e delle piante orticole che potete pacciamare con:
• i tagli d'erba secchi (da distribuire su uno spessore di 1 a 3 cm): lattuga, cicoria, spinaci, rape, ravanelli e fagioli.
• la paglia (su 5 a 10 cm): zucche, carote, meloni e fragole.
• le foglie morte (su 5 a 20 cm): lattuga, cicoria, spinaci, rape, ravanelli, cavoli, carciofi, pomodori, porri e fragole.
• le foglie di felce secche (su 5 a 10 cm): lattuga, cicoria, spinaci, rape, ravanelli, fagioli, porri, cavoli, zucche, carciofi e fragole nonché aglio, cipolle e scalogni.
• il cippato di scarti legnosi o BRF (su 5 a 7 cm): lattuga, cicoria, spinaci, rape, ravanelli, fagioli, cavoli, zucche, pomodori e fragole.
• le bucce di grano saraceno e le pagliuzze di lino (su 5 a 8 cm): tutte le varietà di insalate.
Come installare correttamente una pacciamatura nell'orto?
Una volta selezionata la pacciamatura più efficace per le vostre piante da orto, dovete verificare che il terreno sia pulito prima di spargerla.
Se così non fosse, diserbate e rimuovete tutte le foglie e le radici delle erbacce senza interrarle. Preparate il terreno decompattandolo con un rastrello a denti e livellatelo passando il rastrello.
Piantate i vostri ortaggi se non lo avete già fatto, quindi innaffiate generosamente prima di pacciamare. In questo modo, la pacciamatura potrà svolgere bene il suo ruolo e trattenere l'umidità nel terreno.
Da notare: è importante rispettare lo spessore raccomandato per ogni tipo di pacciamatura e utilizzare un materiale adatto alle vostre colture, soprattutto per questioni di pH. Ad esempio, le piante acidofile sono le uniche a tollerare una pacciamatura con aghi di pino o abete.