Con il suo fogliame rosato molto originale, il salice crevette è la star indiscussa dei giardini urbani. Ecco tutto quello che c'è da sapere prima di adottare questo arbusto caducifoglio originario del Giappone. Vi spiegheremo come piantarlo, curarlo e potarlo per valorizzare la bellezza del suo fogliame.
Quando piantare un salice giapponese?
La migliore stagione per piantare un salice crevette nel proprio giardino è la primavera o l'autunno, al di fuori dei periodi di gelo e di forti calure.
Quindi, per piantare il vostro arbusto, avete la scelta tra il periodo che va da febbraio a maggio o quello che va da ottobre a dicembre.
Nei garden center, l'offerta è più varia in primavera, quando gli arbusti Salix integra ‘Hakuro Nishiki’ iniziano a dispiegare il loro notevole fogliame bianco e rosato.
Da notare: se volete che il vostro salice rimanga decorativo in inverno, scegliete la varietà Salix integra Flamingo che presenta steli rossi una volta che il fogliame è caduto.
2- Dove mettere un salice giapponese?
Come tutti gli arbusti della famiglia dei salici, il salice crevette ama avere le radici al fresco. Bisogna quindi evitare di piantarlo in una posizione troppo calda. Al momento della piantagione, ricordatevi di pacciamare la base per trattenere la freschezza del suolo.
Se la configurazione del vostro terreno lo permette, potete piantarlo vicino a uno specchio d'acqua. Se desiderate piantarlo come esemplare isolato, su un prato per esempio, dovrete scegliere con cura la sua posizione, affinché benefici di un'esposizione a mezz'ombra o sotto un sole lieve.
Attenzione: un'esposizione troppo calda e soleggiata può bruciare le giovani foglie rosate che costituiscono tutto il fascino di questo arbusto!
3- Come prendersi cura di un salice giapponese?
Quando si trova in una posizione favorevole, il salice giapponese (Salix integra 'Hakuro Nishiki') è un arbusto piuttosto facile da mantenere. Le sue due uniche esigenze sono un terreno fresco e una potatura annuale.
Durante i primi due anni dopo la piantagione, dovrete ricordarvi di innaffiarlo abbondantemente 2-3 volte alla settimana, soprattutto durante i periodi caldi.
La regolarità dell'irrigazione permette a questo arbusto di sviluppare il suo sistema radicale. Per stimolare la sua crescita, potete anche aggiungere un po' di compost ogni anno in autunno.
4- Come potare un salice giapponese?
La potatura del salice giapponese è un gesto di manutenzione essenziale affinché l'arbusto conservi i bei colori del suo fogliame.
Questa operazione permette infatti di stimolare la comparsa di nuovi germogli. Sono le foglie giovani che presentano il colore bianco-rosato dando l'impressione che l'arbusto sia in fiore...
Questo arbusto deve essere potato ogni anno alla fine dell'inverno, tra fine febbraio e marzo, a seconda della vostra regione. È necessario procedere alla potatura prima della comparsa delle gemme.
La potatura del Salix integra Hakuro Nishiki non deve essere troppo severa. È sufficiente accorciare i rami di circa un terzo della loro lunghezza, utilizzando una cesoia o un potatore ben affilati e disinfettati.
Approfittate di questo intervento:
• per eliminare i rami morti.
• per contenere l'altezza e l'ampiezza dell'arbusto negli spazi piccoli.
• per dare a questo arbusto decorativo una forma regolare, ad esempio una forma sferica che valorizzi il suo fogliame.
5- Perché un salice crevette ha le foglie che ingialliscono?
L'ingiallimento delle foglie di un salice giapponese può essere il segno di una mancanza d'acqua. Se notate che le foglie sono molli, ingialliscono e cadono, aumentate le annaffiature.
Se il vostro salice è ancora in vaso, prima della piantagione, potete anche metterlo a bagno in una bacinella affinché il pane di terra si reidrati.
Per salvare il vostro arbusto in seguito a uno stress idrico:
• posizionatelo al riparo e all'ombra soprattutto durante i periodi di forte caldo.
• continuate ad annaffiare regolarmente.
• non lasciate acqua stagnante alla base, per esempio in un sottovaso per un esemplare in vaso. I salici amano i terreni freschi ma non impregnati d'acqua!
Attenzione a non bagnare il fogliame durante le annaffiature! Un eccesso di umidità a livello delle foglie può favorire la comparsa di malattie crittogamiche come l'oidio (riconoscibile dal feltro bianco sulle foglie) e l'antracnosi (che provoca macchie marroni o nere sulle foglie).